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Intelligence, Uricchio “I reati ambientali sono la terza voce dei profitti delle mafie”

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Intelligence, Uricchio “I reati ambientali sono la terza voce dei profitti delle mafie”

RENDE (ITALPRESS) – ‘Satelliti e sicurezza ambientale: le regole, le tecnologie, le pratichè è il titolo della lezione tenuta da Vito Felice Uricchio, Docente e Dirigente del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Uricchio ha evidenziato “la rilevanza delle applicazioni satellitari soprattutto nel contrasto ai reati ambientali. Infatti, tali tecniche consentono a milioni di persone di comunicare, viaggiare e osservare la Terra con un grado di risoluzione e precisione sempre più elevato.
La quantità di satelliti lanciati nello spazio è considerevole: sono stati effettuati oltre 6.700 lanci ed attualmente gravitano in orbita 19.160 satelliti, di cui oltre diecimila sono operativi.
Al riguardo, l’intelligenza artificiale rappresenta un validissimo supporto per le osservazioni terrestri, sia in termini di costi sia per ciò che riguarda l’efficienza delle operazioni satellitari. Basti pensare, per esempio, che fino a poco tempo fa per poter lanciare in orbita un litro di acqua occorrevano 65.000 dollari, fino a due anni fa la spesa si aggirava sui 7.500 dollari, oggi costa 1.500 dollari”.
Nell’ambito della classifica mondiale dello spazio, l’Italia si attesta in ottima posizione. Tale risultato deriva dalla copiosa attività di ricerca: il Consiglio Nazionale delle Ricerche, infatti, è l’ente che in Europa pubblica più di tutti sui temi spaziali.
Il docente ha poi illustrato le regole che disciplinano l’impiego dei dati satellitari e segnatamente dei dati sensibili, al fine di rispettare la privacy e garantire la sicurezza degli individui nonchè di determinate aree del pianeta.
Un tema altrettanto importante è quello relativo alla qualità dei dati, il cui livello è sempre più elevato grazie alla preziosa attività di ricerca unitamente all’evoluzione della tecnologia.
Uricchio ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di rispettare gli ecosistemi e le risorse naturali come pure i diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali per evitare conseguenze negative sulle tradizioni culturali minoritarie del nostro pianeta.
Si è poi soffermato sull’uso dei satelliti pubblici e privati nei conflitti bellici, analizzando i danni ambientali comportati. In Ucraina e in passato sono state impiegate sostanze chimiche nocive, come defolianti (Agent Orange), diserbanti e fitofarmaci causando gravi patologie nelle popolazioni locali.
Recentemente, in Vietnam, immagini iperspettrali hanno permesso di individuare contaminazioni per avviare interventi di bonifica.
Uricchio ha precisato, inoltre, che “l’osservazione ed il controllo della Terra attraverso i satelliti consente di poter attuare programmi di tutela ambientale e azioni di carattere militare, atteso che nel mondo sono in corso circa 65 conflitti. Al riguardo, l’intelligenza artificiale permette di analizzare velocemente una mole infinita di dati ed informazioni satellitari al fine di intervenire il più rapidamente possibile. Altrettanto diffuso è l’utilizzo degli spazioplani – tra cui il più noto è lo X-37B della United States Space Force – che nell’ambito di missioni segrete consentono di diffondere nello spazio i ‘satelliti spia’, svolgendo la conseguente attività di spionaggio satellitare sui territori di interesse.
L’IMINT (imagery intelligence) ossia la disciplina intelligence consistente nell’elaborazione di immagini di interesse acquisite tramite sistemi fotografici, elettro-ottici o sensori all’infrarosso o termici, installati anche su vettori aero-spaziali, consente di contrastare ogni tipo di crimine, soprattutto quelli di carattere ambientale. Questi ultimi rappresentano la terza attività criminale più redditizia al mondo, preceduta soltanto dal traffico di sostanze stupefacenti e dal contrabbando delle armi.
Ogni anno la criminalità ambientale cresce ad un tasso del 5-7% e provoca perdite per l’economia legale per 110 – 281 miliardi di dollari.
Tali crimini minacciano altresì le prospettive di sviluppo di quasi 2 miliardi di persone, impattando pesantemente sulla qualità degli ecosistemi e di conseguenza sullo stato di salute di vaste aree del globo. I sistemi satellitari consentono quindi di monitorare quei processi legati all’inquinamento, che rappresenta la principale causa dei flussi migratori da quei territori contaminati ed impoveriti dallo sfruttamento intensivo delle risorse.
I principali ambiti di riferimento del monitoraggio satellitare sono lo smaltimento dei rifiuti, i traffici di specie animali, la pesca illecita, i mercati di sostanze illegali, l’estrazione mineraria, i traffici di RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), i furti d’acqua, la deforestazione finalizzata alla coltivazione delle sostanze stupefacenti nonchè i danni alla biodiversità”.
Il docente ha quindi illustrato come il monitoraggio satellitare abbia rivelato le cause del disboscamento illegale, come l’estrazione di minerali e la “narco-deforestazione”, in Brasile e Bolivia. Ha evidenziato le gravi ripercussioni ambientali dell’estrazione di cobalto, nichel e litio, che richiedono sostanze nocive come anidride carbonica e acido solforico, devastando fauna e flora. Ad esempio, ogni anno ricaviamo 110 miliardi di tonnellate di materie prime e per poter estrarre una tonnellata di nichel ne occorrono 50 di anidride carbonica o 2,5 di acido solforico se si opta per l’estrazione chimica. I satelliti hanno inoltre monitorato la pesca illegale, documentando navi legate alla criminalità organizzata che depredano le risorse marine e danneggiano la biodiversità.
Uricchio ha allora descritto le potenzialità delle visioni multilivello dei satelliti, che combinano osservazioni sinottiche e analisi dettagliate con il proximal sensing.
“Il 57% dei satelliti presenti in orbita sono stati lanciati negli ultimi quattro anni e la maggior parte di questi sono di proprietà di grandi colossi industriali come la Starlink e The Boring Company di Elon Musk, Amazon o Samsung.
In Italia, già da qualche anno, il piano strategico della space economy si avvale dei tre seguenti ambiti: Mirror GovSatCom per le telecomunicazioni satellitari; Mirror GALILEO che consente la geolocalizzazione necessaria alla navigazione aerea, marittima e terrestre; Mirror Copernicus tramite cui è possibile accedere a rilevanti informazioni per la tutela ambientale.
Il docente ha successivamente illustrato le tipologie di satelliti implementati in Italia dalla Leonardo, Thales Alenia Space e Telespazio. Si tratta della costellazione Cosmo SkyMed di prima e seconda generazione attraverso cui è possibile negoziare con altre compagnie straniere informazioni ed immagini ad altissima risoluzione. Queste ultime, denominate SAR (synthetic aperture radar) sono utilizzate sia in ambito militare sia per la valutazione dei danni derivanti da frane, eruzioni vulcaniche, terremoti nonchè per il controllo dello stato del mare, delle coste o delle risorse agricole.
Altrettanto prezioso è il contributo del satellite denominato Sentinel 1 che utilizza l’interferometria, ossia una tecnica di telerilevamento attraverso cui è possibile ottenere mappe di spostamento relative a processi attuali e passati. L’interferometria SAR si basa sul confronto tra due immagini radar (analisi di change detection), acquisite in tempi differenti, sulla stessa area e dallo stesso sensore installato sul satellite.
Il satellite Sentinel 2 utilizza 13 bande sia nel visibile che nell’infrarosso tramite un sensore multispetrale, ossia uno strumento capace di registrare la quantità di energia riflessa di oggetti della superficie terrestre nelle diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico (visibile, infrarosso e termico). Il Sentinel 2, infatti, transitando ogni cinque giorni può essere utilizzato per la valutazione dei siti in cui insistono discariche di amianto o di inquinanti chimici di vario genere.
Il satellite Sentinel 3 dispone a sua volta di una specializzazione oceaneografica che consente di rilevare la profondità dei laghi e dei fiumi nonchè la capacità idrica di un territorio.
E’ stato segnalato, inoltre, il nuovo satellite iperspettrale Chime del gruppo Copernicus, il quale, utilizzando 224 canali, è particolarmente rilevante per la sua capacità diagnostica spettrometrica di ottimo livello. Tale satellite, infatti, permettendo il monitoraggio della superficie terrestre con variabili geobiofisiche e geobiochimiche, può essere impiegato nel settore della tutela ambientale, della sicurezza alimentare nonchè della valutazione dei suoli o delle materie prime”.
Il docente ha citato, infine, il satellite Opsat 3000 caratteristico per l’elevatissimo grado di risoluzione – 40 cm al suolo – che consente di poter individuare persino il numero esatto di individui a bordo di uno scafo in navigazione. Quest’ultima peculiarità ne permette il frequente impiego in ambito militare e nel comparto dei servizi di informazione e di sicurezza.

Foto: ufficio stampa Master Intelligenze –

(ITALPRESS).

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