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LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – La Fondazione Falcone ha aperto a Malta la sua prima sede fuori dall’Italia. Si trova a Siggiewi ed è dedicata alla memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Daphne Caruana Galizia, così come di tutte le altre vittime della criminalità organizzata.
Il suo rappresentante maltese, Robert Aquilina, ha promesso che la fondazione aiuterà a creare una cultura “in cui ciò che è accaduto alla giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia non potrà mai più accadere”.
Il presidente di Malta, Myriam Spiteri Debono, presente all’inaugurazione, ha affermato che l’assassinio di Daphne ha colpito duramente il Paese. “È stato un chiaro appello affinché i cittadini si svegliassero. Gli strumenti della democrazia sono stati messi in moto”, ha spiegato, e ha espresso la speranza che l’apertura della nuova sede maltese della fondazione possa contribuire a coltivare una profonda consapevolezza “di un diritto fondamentale, quello a una società giusta basata sull’attuazione e sull’esercizio costante di standard democratici e umanistici. Non ci sono scorciatoie, la strada è ardua e non finisce mai senza una destinazione finale. Questa è una lotta costante, che richiede attenzione in ogni momento”, ha aggiunto il presidente. Ha poi sottolineato che Falcone, Borsellino, Daphne e tutte le altre vittime della criminalità organizzata “meritano il nostro impegno nel mantenere viva la loro memoria lavorando per la valorizzazione di principi giusti per tutti”.
All’inaugurazione Maria Falcone ha raccontato che l’uccisione del fratello ha trasformato completamente la sua vita “di sorella e di cittadina italiana”. “Avrei potuto trattenere il mio dolore e piangere in silenzio – ha detto -. Ma quando si tratta del mio dolore come cittadina, ho dovuto farlo emergere”.
Maria Falcone ha ricordato che suo fratello e Borsellino non furono le prime figure antimafia di rilievo ad essere state assassinate, citando tra gli altri il presidente dela Regione Siciliana Piersanti Mattarella nel 1980, il generale dei Carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa due anni dopo, e magistrati e giornalisti che “furono uccisi come Daphne”.
Aquilina ha espresso sentimenti simili nel suo discorso, raccontando come lui e altri attivisti si fossero resi conto, in seguito alla morte di Caruana Galizia, che non potevano lasciarsi sopraffare dalla tragedia. “Abbiamo avviato un processo, abbiamo iniziato un cammino, spesso in salita, per trovare la verità, per ottenere giustizia e affinché Malta potesse essere curata dalla malattia che ha portato all’uccisione di una giornalista”, ha detto.
Aquilina ha raccontato che i suoi successivi contatti con la Fondazione Falcone lo hanno aiutato a capire che “molte delle sfide che stiamo affrontando a Malta erano state precedentemente affrontate da loro in Italia, che molte sfide affrontate da Daphne erano molto simili a quelle affrontate da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, i loro colleghi, giornalisti, attivisti, politici e cittadini italiani che hanno scelto il bene invece del male”.
– Foto xf3/Italpress –
(ITALPRESS).