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LAS VEGAS (USA) (ITALPRESS) – E’ stato Lewis Hamilton il più veloce nella notte di Las Vegas. Il pilota della Mercedes ha ottenuto un miglior tempo di 1’33″825, battendo di appena undici millesimi di secondo Lando Norris (McLaren). I due britannici sono stati gli unici a scendere sotto la barriera dell’1’34”. A completare il dominio dei piloti sudditi di Re Carlo III c’è il terzo posto di George Russell, a 0″190 dal compagno di squadra, nonchè il fatto che anche nella prima sessione i tre piloti si sono piazzati ai primi tre posti, con l’unica variante di Russell secondo davanti a Norris. Sei squadre sono rappresentate nella top ten di giornata, evidenziano da Pirelli: oltre a Mercedes e McLaren ci sono Ferrari, Alpine, Haas e Racing Bulls. Fra le assenti spicca il nome della Red Bull, che vede i suoi piloti in diciassettesima e diciannovesima posizione, rispettivamente con Max Verstappen e Sergio Perez. La prima sessione di prove libere ha visto diciotto piloti su venti utilizzare sia la mescola Soft che la Medium: hanno fatto eccezione soltanto i due della Red Bull, che hanno preferito concentrarsi esclusivamente sulla C5, usandone due set. Nemmeno nella seconda sessione la Hard ha
fatto la sua comparsa in pista, confermando così la volontà di
tutte le squadre di tenersi entrambi i set disponibili per la
gara. Soltanto un’interruzione – causata da un guasto tecnico che
ha fermato la Williams di Alex Albon lungo la pista – ha
caratterizzato la prima giornata di prove, una circostanza ben
diversa rispetto a quanto accaduto lo scorso anno. Ad eccezione di Albon, tutti i piloti hanno effettuato il consueto programma di FP2, lavorando sia sulla ricerca del miglior assetto per la
qualifica che sulla lunga distanza, valutando in particolare il
comportamento della Medium. Infatti, solamente Hamilton e
Magnussen hanno effettuato un long run con la Soft. “E’ stata una
giornata molto proficua perchè i piloti hanno potuto girare con
buona continuità per tutte le due ore disponibili, raccogliendo
una grande quantità di informazioni e dati sul comportamento delle vetture e dei pneumatici su un tracciato e in condizioni
atmosferiche così particolari”, ha evidenziato Simone Berra, Chief engineer di Pirelli. “La pista era ovviamente molto sporca e le prestazioni sono migliorate tantissimo man mano che le vetture giravano. Succederà la stessa cosa anche nel prosieguo del fine settimana, come sempre accade nei tracciati cittadini, a maggior ragione in quelli che – come Las Vegas e Monaco – vengono riaperti al traffico cittadino alla fine del programma di ogni giornata”, ha aggiunto. “Difficile immaginare che il livello di
grip – oggi molto basso – possa stabilizzarsi: migliorerà
costantemente, anche durante la gara. – ha proseguito Berra –
Abbiamo visto un miglioramento importante nei tempi rispetto allo
scorso anno: l’1’33″825 di Hamilton è di quasi un secondo mezzo
inferiore a quello di Charles Leclerc del 2023 (1’35″265) e poco
più di un secondo dalla pole, stabilita dallo stesso pilota
monegasco (1’32″726). In tema di gomme, va sottolineato come la
Hard si stia rivelando – paradossalmente attraverso il fatto che
oggi nessuno l’abbia utilizzata – la mescola più idonea per la
gara. Per quanto riguarda il graining, le temperature molto basse
ne hanno favorito la formazione sia sulla Medium che sulla Soft –
in particolare sull’asse anteriore – ma, per quanto visto oggi,
soltanto sulla superficie del pneumatico, senza quindi avere un
impatto significativo in termini di usura. In queste condizioni,
le vetture soffrono soprattutto di sottosterzo e una delle chiavi
del weekend sarà cercare di bilanciare al meglio l’assetto. Va
inoltre tenuto presente – ha concluso – quanto le gomme anteriori
si raffreddano sul rettilineo più lungo del tracciato: oggi
abbiamo visto in media un calo di circa 35 °C alla staccata della
curva 14″.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
(ITALPRESS).