PALERMO (ITALPRESS) – Un confronto tra esperti per affrontare il problema delle Infezioni correlate all’assistenza ospedaliera (Ica) e studiare possibili soluzioni che coinvolgano tanto il panorama sanitario quanto il mondo degli avvocati: è questo l’obiettivo principale del Convegno regionale sulla prevenzione e la gestione e delle Ica, tenutosi allo Splendid Hotel La Torre a Palermo. Tali infezioni, in particolare quelle associate a microrganismi resistenti agli antimicrobici, rappresentano oggi una delle minacce principali alla sicurezza dei pazienti, con 11mila vittime circa ogni anno in Europa: il contenimento può arrivare da un lato da misure di prevenzione, soprattutto a livello igienico, dall’altro a un monitoraggio rigoroso attraverso percorsi appositi.
In Sicilia gli episodi di infezioni correlate alle degenze o alle semplici visite ambulatoriali riguardano l’8% delle ospedalizzazioni, con un danno economico riferibile all’allungamento della giornate di degenza: il costo giornaliero di un posto letto ammonta a 1500 euro circa, aspetto che inevitabilmente finisce per rallentare il turnover e allungare le liste d’attesa.
“Le realizzazioni delle misure di prevenzione sono state emanate da tempo e, se applicate, avrebbero dovuto portare a misure che contenessero fenomeni così gravi – sottolinea l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, – Le infezioni correlate all’assistenza sono un problema non recente e oggi, in caso di resistenza agli antibiotici, portano a complicanze ancor più gravi. La prevenzione è fondamentale per contenere il fenomeno delle infezioni in corsia: l’attuazione dei protocolli già esistenti va applicata negli ambienti sia ospedalieri sia ambulatoriali. La parola d’ordine è igiene, sia essa personale, degli ambienti o degli strumenti: sono stata direttore sanitario per tanti anni, ritengo fondamentale mettere in campo tutti gli strumenti per evitare complicanze di natura infettiva ed eventi tragici come la morte del paziente”.
Per Salvatore Requirez, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico della Regione Sicilia (Dasoe), il confronto tra esperti costituisce un “opportuno approfondimento rispetto a questa realtà patologica, che sta preoccupando gli scienziati di mezzo mondo: le Infezioni correlate all’assistenza costituiscono un problema di salute pubblica, in più l’evidenza scientifica che almeno il 50% di queste sono prevenibili impegna molto le direzioni generali delle aziende nel nostro paese. A livello di responsabilità valgono gli obiettivi di prevenzione, che sono inseriti nel piano sanitario regionale, e i sistemi di controllo, che devono essere realizzati e seguiti in modo sempre più efficace. Quello di oggi è dunque un momento di sorveglianza e aggiornamento, che portiamo avanti insieme agli avvocati: molto spesso le problematiche legate all’assistenza si accoppiano a problemi di responsabilità in sede sia civile sia penale sia contabile”.
Al convegno ha preso parte anche Silvio Brusaferro, ex presidente dell’Istituto superiore di sanità e docente di Igiene generale è applicata presso l’Università di Udine: “Qualità e sicurezza delle cure sono elementi importanti per i servizi sanitari – afferma, – Parlarne oggi con i rappresentanti del Sistema sanitario regionale è fondamentale: garantire qualità e sicurezza è un impegno continuo, nonchè uno sforzo che arriva a tutti gli attori del Sistema sanitario nazionale e ai pazienti. L’attività sanitaria non è esente da rischi, ma una parte di questi può essere prevenuta grazie a buone pratiche: confronto e condivisione sono fondamentali per offrire ai pazienti cure sicure e di alta qualità”.
– Foto: xd8/Italpress –
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