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Una fonte del movimento Hamas ha confermato al giornale Asharq Al-Awsat, che la firma di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è prevista per la fine di questa settimana, se non si verificano nuove complicazioni. La fonte ha sottolineato come “la maggior parte dei casi sono stati chiusi. L’accordo è imminente”. Spiega poi che le discussioni si sono risolte sulle questioni più importanti, mentre alcuni dettagli restano in discussione. Secondo la fonte, l’accordo prevede nella prima fase un cessate il fuoco e il ritiro dell’esercito israeliano dai centri urbani, non dalla Striscia di Gaza, pur rimanendo parzialmente negli assi Netzarim e Filadelfia, a condizione che tutte le donne e i bambini possano tornare nel nord della Striscia di Gaza. In una fase successiva e graduale è previsto il ritorno degli uomini secondo un meccanismo concordato. “Ci sono tentativi persistenti di includere anche gli uomini sulla scena, le trattative sono ancora in corso”. Nella prima fase, che durerà dai 45 ai 60 giorni, il movimento consegnerà circa 30 prigionieri israeliani, vivi o morti, in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi, tra cui decine di condannati all’ergastolo. L’accordo prevede la consegna del valico di Rafah all’Autorità Palestinese, ma non immediatamente e nell’ambito di accordi supervisionati anche dall’Egitto. Secondo la fonte, Hamas ritiene di aver fatto importanti concessioni abbandonando le condizioni per fermare la guerra e ritirando completamente l’esercito dalla Striscia di Gaza nella prima fase, ma ha sottolineato che il movimento ha ricevuto garanzie per raggiungere l’obiettivo nella fase successiva. Ieri sia Israele che Hamas hanno confermato che sono stati compiuti progressi significativi. Il ministro della Difesa Israel Katz ha affermato che l’accordo è “più vicino che mai”, dopo che “cose che in passato costituivano ostacoli sono scomparse”. Hamas ha rilasciato una dichiarazione in cui conferma che “alla luce delle discussioni serie e positive che si stanno svolgendo a Doha, raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sullo scambio di prigionieri è possibile se l’occupazione smette di stabilire nuove condizioni”.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-