Per il direttore di scena del Festival di Sanremo, originario di Aspra, un altro prestigioso riconoscimento
Pippo Balistreri, figura storica del Festival di Sanremo, riceverà un premio speciale nell’ambito del 29° Premio Penisola Sorrentina, la kermesse per l’audiovisivo promossa dal Comune di Sorrento e diretta da Mario Esposito.
Il premio: lo speciale Award Casa Sanremo Off, sarà consegnato da Vincenzo Russolillo, ideatore e patron del salotto del Festival della canzone italiana.
La premiazione si svolgerà il prossimo 26 ottobre al Teatro Tasso di Sorrento, nel corso di un evento che celebra il cinema, l’audiovisivo e la televisione italiana a 70 anni dalla nascita delle trasmissioni televisive della RAI.
Per Pippo Balistreri, originario di Aspra (frazione di Bagheria nel Palermitano) si tratta di un altro prestigioso riconoscimento che va ad impreziosire ulteriormente la sua carriera artistica all’insegna di un successo veramente strepitoso.
Da ben 41 anni, infatti, Pippo Balistreri svolge il ruolo fondamentale di direttore di scena al Festival di Sanremo, stabilendo così il record assoluto di presenze alla kermesse canora della RAI; un periodo ininterrotto di edizioni in cui ha fatto funzionare il palco del festival e che da dietro le quinte ha visto passare la storia della musica.
Dalla “Città delle ville” alla “Città dei fiori”, la straordinaria carriera di Pippo Balistreri
Risale al lontano 1981, la grande avventura di Pippo Balistreri che dalla “Città delle ville” (come è nota Bagheria) lo condusse alla “Città dei fiori”, dando inizio ad un’attività fondamentale della vita nel teatro, che non può assolutamente mancare, e che consiste nel risolvere tutte le problematiche che potrebbero insorgere: dalla “spinta” ai cantanti in procinto di accedere al palco per esporsi ai riflettori e alle foto, nonché al pubblico, o di trasformare nel giro di una pausa pubblicitaria, l’allestimento del teatro.
Per il 72enne Pippo Balistreri, questa splendida avventura continua ancora, con la sua professionalità forgiata in anni di esperienza e di competenza, riuscendo a consolidare una carriera immensa, nata per una pura casualità.
La vita di Pippo Balistreri come uomo di spettacolo non inizia, infatti, come direttore di scena, bensì come disc jockey, anche se, è doveroso evidenziare, non un disc jockey qualsiasi: è l’unico dj italiano ad aver vinto il Disco D’Oro.
Un’esperienza che risale al 1979, quando Bailstreri partecipò ad una selezione a Parma dei 1200 dj italiani più importanti,che vinse 2 anni dopo.
Per Pippo Balistreri che in quel periodo faceva l’animatore nella vecchia “Queen Elisabeth”, nave da crociera che negli anni ’60 e ’70, solcava l’Atlantico dall’Inghilterra alle Americhe, fu il trampolino di lancio per una brillante carriera, a cui la sua bravura ha dato sapientemente una spinta, grazie anche alla sua conoscenza della lingua inglese, e soprattutto della musica d’oltreoceano (come verrà spiegato più avanti).
Dopo la vincita del Disco D’oro, Renzo Arbore e Gianni Naso (che era il direttore dell’Associazione Italiana dei disk jockey), ingaggiarono Pippo Balistreri come consulente per alcuni loro programmi televisivi.
Poco dopo Arbore e Naso presentarono Balistreri a Gianni Ravera, l’organizzatore del Festival di Sanremo nel 1981; fu proprio Ravera a chiedere a Balistreri di consigliargli degli ospiti di grande caratura internazionale.
Per Balistreri, esperto di musica sia nazionale sia estera, non fu affatto difficile indicare dei nomi importanti che in quel momento andavano forte: i Dire Straits, celebre gruppo rock britannico fondato nel 1977 da Mark Knopfler.
La band del regno Unito effettivamente si presentò a Sanremo, ma si doveva risolvere urgentemente un problema non affatto indifferente: pochissimi erano in grado di dialogare con i membri dei Dire Straits, poiché non tutti conoscevano l’inglese in quel periodo.
Il problema venne risolto proprio da Pippo Balistreri, che come già spiegato conosceva l’inglese, e poté quindi occuparsi di fare le prove con i Dire Straits.
Per Balistreri fu l’inizio della grande avventura come direttore di palco; un’avventura che grazie a lui, “parla” anche un po’ di siciliano.
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